Lo sfruttamento della prostituzione in cambogia – di Andrea M.

La redazione di vivereincambogia ha ricevuto una critica da parte di uno dei nostri lettori. Noi troviamo giusto pubblicare tale critica per potervi dare un informazione più corretta:
“Trovo abbastanza indecente l’ultima parte di questo “articolo”: “Ragazze facili nei bar di Phnom Penh”: un invito allo sfruttamento sessuale, la squallida soddisfazione della conquista a 10 dollari da parte di occidentali con i soldi nei confronti di ragazze di un paese povero spesso costrette ad intraprendere quella strada per poter uscire dalla miseria. La mia non è una questione morale ma etica……# consiglio di leggere “La carta non può avvolgere la brace” (O barra O edizioni) dello scrittore cambogiano Rithy Panh che fa un quadro preciso di cosa significa la prostituzione in Cambogia: trentamila donne cambogiane costrette a prostituirsi per uscire dalla miseria, spesso tossicodipendenti e malate di AIDS, schiavizzate dai debiti che poi si trovano ad avere nei confronti dei loro sfruttatori all’interno di un circolo vizioso. Vorrei capire cosa ti spinge ad alimentare queste dinamiche. Oltre a leggere di post che parlano dei vantaggi di vivere in Cambogia (da benestanti in quando occidentali con capitali da investire), in quanto paradiso fiscale (poi dato che le tasse non si pagano non c’è neppure uno stato sociale a supporto della popolazione più indigente che continua a vivere nella miseria totale: ma chi se ne frega!) anche la promozione del turismo sessuale che in Cambogia è una piaga sociale. “In un paese che ha subito decenni di guerra, il segno evidente dell’incrinatura sociale si manifesta nello sfruttamento economico e politico di corpo e spirito” -RithY Panh-. Complimenti per il contributo”.
Questo l’articolo in questione: Vita Notturna a Phnom Penh: locali , Night Clubs, Discoteche, Sexy Bar