Cambogia, confermata la condanna all’ergastolo per gli ultimi leader dei Khmer Rossi Nuon Chea e Khieu Samphan – giudicati colpevoli di “crimini contro l’umanità, sterminio e atti disumani” – hanno ascoltato impassibili il verdetto. Si stima che circa 1 milione e 700.000 persone siano morte per fame, malattie o esecuzioni durante il regime dei Khmer rossi in Cambogia dal 1975 al 1979 Tweet I due condannati Khieu Samphan e Nuon Chea (AP Photo/Mark Peters) Cambogia, tribunale Onu condanna all’ergastolo gli ultimi leader dei Khmer rossi Cambogia. Inizia il processo ai Khmer Rossi Khmer Rossi, storico processo in Cambogia Phnom Penh (Cambogia) 23 novembre 2016 Confermata la condanna all’ergastolo per Nuon Chea e Khieu Samphan, i due più alti ex leader dei Khmer rossi ancora in vita, per crimini contro l’umanità relativi all’evacuazione forzata della capitale cambogiana nel 1975.
L’alta corte di giustizia della Cambogia ha respinto l’appello contro la sentenza del 2014. La corte ha sentenziato che la condanna di due anni fa, inflitta da un tribunale dell’Onu, era stata “appropriata”, data la gravita’ dei crimini e il ruolo avuto dai due accusati, Khieu Samphan, l’85enne ex capo dello stato e Nuon Chea, il 90enne braccio destro dell’ultimo leader comunista del paese Pol Pot. I due, condannati all’ergastolo per crimini contro l’umanita’, hanno ascoltato impassibili il verdetto. Sterminio disumano Si stima che circa 1 milione e 700.000 persone siano morte per fame, malattie o esecuzioni durante il regime dei Khmer rossi in Cambogia dal 1975 al 1979.
fONTI (RAI NEWS)